Organizzare le Olimpiadi non porta bene al Giappone evidentemente, visto che, ad oggi solo una su tre si è svolta regolarmente. La prima è stata annullata e l’ultima…chissà?
La prima nel 1940, avrebbe dovuto essere un po' una “riscossa” per il Sol Levante, a fronte di una situazione politica internazionale complicata. Ma fu invece prima spostata ad altra Nazione e poi definitivamente spazzata via dal vento della Seconda guerra mondiale.
La seconda nel 1964 era la rivincita di un Paese piegato dalla guerra e che voleva dimostrare al mondo il suo ingresso definitivo nell’era moderna. Furono i primi giochi ad essere organizzati in Asia e tutto fu gestito in maniera encomiabile; per la prima volta i computer ebbero il compito di tenere traccia dei risultati delle gare e delle statistiche. Furono inoltre, sempre per la prima volta, utilizzati i satelliti per la connessione in diretta per alcuni Paesi. L’ultimo tedoforo scelto fu un ragazzo nato all’indomani dello scoppio della bomba di Hiroshima (il 6 agosto 1945) in omaggio alle vittime e come appello alla pace nel mondo.
Ed eccoci ai giochi del 2020. Tenuti in sospeso a lungo, sono stati fatti slittare di un anno travolti dall’avanzare della pandemia che ha sconvolto il mondo intero in questo inizio di millennio.
Ufficialmente prenderanno il via il 24 Luglio 2021 a Tokyo, non senza continuare a generare polemiche e malumori tra la popolazione che, per oltre il 60%, è contraria allo svolgimento degli stessi.
Il dubbio se questa edizione dei giochi si svolgerà o meno, d’altra parte, è legittimato anche dal prolungarsi dello stato di crisi al 20 giugno in tutto il Paese e all’incognita che ancora sussiste sul divieto (anche per il popolo giapponese) o meno di assistervi.
Difficile parlare dunque in questo momento dei diversi primati che, ancora una volta, il Giappone avrebbe voluto stabilire (o stabilirà): da quello di un’edizione più green ed ecologica, all’utilizzo ancora una volta della tecnologia per stupire spettatori incollati alle tv di tutto il mondo, fino ai nuovi sport in gara testimoni di un mondo in continua evoluzione.
Ad oggi non si sa dunque cosa ne sarà di questi giochi, ma d’altra parte viviamo in un tempo in cui mai avremmo pensato di trovarci e in cui appare impossibile programmare il domani.